Nel corso del 2023 le aziende Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta, e Microsoft hanno ricevuto multe per un totale di 3,04 miliardi di dollari. Queste multe sono state comminate da diverse autorità di regolamentazione in tutto il mondo per una serie di violazioni che vanno dalla violazione della privacy alla violazione delle leggi antitrust.
Sebbene 3 miliardi di dollari possano sembrare una cifra enorme, per queste aziende non lo sono affatto. Per capire quanto sia rilevante la cifra è necessario metterla in relazione con il fatturato di queste aziende. Per cui, per rendere meglio l'idea di quanto tempo ci vorrebbe per pagare queste multe, gli autori di questo post del blog di Proton si sono messi a calcolare il tempo necessario ad incassare l'importo delle sanzioni in base al fatturato annuo di queste aziende.
Questi sono i risultati:
Azienda | Multa in $ | Guadagno/ora in $ | Tempo per pagare la multa |
---|---|---|---|
Alphabet | 941 milioni | 33.74 milioni | 1 giorno, 3 ore, 55 minuti |
Amazon | 111.7 milioni | 61.79 milioni | 4 ore, 15 minuti |
Apple | 186.4 milioni | 43.75 milioni | 3 ore |
Meta | 1.72 miliardi | 12.89 milioni | 5 giorni, 13 ore, 25 minuti |
Microsoft | 84 milioni | 24.19 milioni | 3 ore, 30 minuti |
In totale, tutte queste aziende potrebbero pagare le multe in poco più di una settimana. Se solo lo volessero. Perché, come si suol dire, a pagare e a morire si fa sempre in tempo. E quindi, nonostante la cifra irrisoria rispetto al fatturato, la maggior parte di queste aziende ha optato per rimandare il pagamento il più tardi possibile facendo ricorso o decidendo arbitrariamente di non pagare la multa.
Appare evidente come l'entità di queste multe non sia sufficiente a scoraggiare le Big Tech dal continuare a violare la legge. Anzi, si potrebbe quasi dire che ricevere multe sia il prezzo da pagare per il successo. Per questo motivo è necessario che le autorità di regolamentazione adeguino le multe rendendole proporzionali al fatturato delle aziende. L'obiettivo finale deve essere garantire una maggiore concorrenza, trasparenza e tutela dei consumatori nel settore tecnologico. Solo così si potrà incentivare le aziende tech a rispettare le regole e a contribuire equamente alla società. Per ora la logica del "meglio chiedere scusa che il permesso" senza preoccuparsi troppo delle conseguenze è la norma.
E tu cosa ne pensi? Meglio chiedere scusa che il permesso? O è ora di cambiare le regole del gioco?
Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.