Fake it until you make it

Fake it until you make it

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Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

Cosa significa "fake until you make it"? Si tratta di un'espressione che viene usata spesso nel mondo degli startupper, degli imprenditori e dei creativi che vogliono realizzare i loro sogni. Significa fingere di essere quello che si vuole diventare, anche se non si ha ancora la competenza, l'esperienza o il successo necessari. Si tratta di una strategia per proiettare una certa immagine di sé, per convincere gli altri e se stessi di avere le qualità richieste per raggiungere i propri obiettivi.

Ma che legame c'è tra questa espressione legata al mondo delle startup e un colosso della tecnologia come Google?

La settimana scorsa Google ha annunciato al pubblico il suo nuovo modello di AI: Gemini. Si tratta di un modello di intelligenza artificiale multimodale che può lavorare su testi, immagini e video. Per apprezzare istantaneamente le capacità di questa nuova intelligenza artificiale ti consiglio vivamente di investire qualche minuto del tuo tempo e di dare un'occhiata a questo video:

Hands-on with Gemini: Interacting with multimodal AI

Impressionante vero? Io sono rimasto letteralmente a bocca aperta quando l'ho visto. Per me il massimo dello stupore è stato il momento in cui viene fatto vedere che l'IA, senza alcun input, capisce che deve giocare a sasso-forbici-carta. Magia pura!

Purtroppo, ciò che è stato mostrato non corrisponde esattamente alla realtà, ma è stato opportunamente “aggiustato” (per essere gentili) per far sembrare il modello migliore di quello che è in realtà. Infatti non è vero che Gemini ha capito i task semplicemente "guardando" il video, ma l'interazione con il modello è avvenuta interamente via chat testuale. Anche i prompt usati nella realtà sembrano essere stati molto più dettagliati e articolati rispetto alle parole che si sentono nel video. Infine, al momento Gemini non è in grado di rispondere a domande con la voce ma solo con testo scritto.

Il video mostrato da Google è stato criticato da molti esperti di intelligenza artificiale che hanno accusato il team di marketing di aver esagerato le capacità del modello solo per creare hype e attirare l'attenzione dei media. Per carità, è normale che un'azienda voglia mostrare i propri prodotti sotto la luce migliore possibile e sono sicuro che a Google non manchino le risorse per raggiungere il livello mostrato, ma un conto è fare qualche ritocco, un conto è mostrare qualcosa di completamente diverso da quello che è in realtà. Tutto ciò non può che farmi pensare che a Google sentano un po' la pressione della competizione con Bing, il motore di ricerca di Microsoft, che sfrutta il modello di intelligenza artificiale GPT-4 di OpenAI (che sembra essere molto più avanzato di Gemini). Insomma, nel perfetto stile della Silicon Valley: fake it until you make it... ma qui forse si è esagerato un po' troppo.

E tu che ne pensi? È giusto esagerare le capacità di un prodotto per attirare l'attenzione dei media?


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.

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