Climate Change: non tutto è perduto

Climate Change: non tutto è perduto

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Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

Lo scorso 30 Novembre, a Dubai, è iniziata la 28esima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP28). Lo scopo di queste conferenze è quello di contrastare attraverso la cooperazione internazionale il cambiamento climatico.

Nonostante la conferenza sia iniziata da poco, già si è fatta notare per un'uscita piuttosto controversa. Infatti, il presidente dell'azienda petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti ha dichiarato priva di alcun fondamento scientifico l'idea che l'abbandono dei combustibili fossili sia l'unica soluzione per mantenere l'aumento delle temperature globali entro 1.5 gradi.

Se da un lato questa notizia mi fa pensare che l'obiettivo della conferenza sia già naufragato e che siamo destinati alla catastrofe climatica, dall'altra parte non è vero che non si sta facendo nulla per risolvere il problema. Anzi, negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi e sono stati raggiunti diversi traguardi importanti.

Quindi oggi voglio condividere con te un po' di ottimismo e parlarti di questo articolo che ho trovato su Yale Climate Connections. In pratica, secondo l'autore, la maggior parte delle persone non si rende conto di quanto progresso sia stato fatto negli ultimi anni per affrontare il cambiamento climatico

A partire dal 2015, anno in cui è stato firmato l'accordo di Parigi con cui i leader mondiali si sono impegnati per limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1.5°C, i cambiamenti sono stati notevoli. Ad esempio l'energia eolica che in quell'anno rappresentava meno del 5% della produzione globale di elettricità, oggi è salita al 14% e si prevede che raggiunga il 30% nel 2030. E anche l'energia solare ha fatto passi da gigante. Il costo dei pannelli solari oggi è solo il 6% di quanto costavano nel 2007 e meno della metà di quanto costavano nel 2015. Questo ha permesso di ridurre drasticamente i costi dell'energia solare e di renderla la fonte di elettricità più economica nella maggior parte dei casi. Inoltre, i veicoli elettrici stanno iniziando ad essere più abbordabili e a diffondersi sempre di più (addirittura in Norvegia il 93% delle auto vendute a Novembre era elettrico).

Sebbene i progressi fatti negli ultimi anni siano notevoli, non sono ancora sufficienti per raggiungere gli obiettivi di Parigi. E, dati alla mano, il trend di crescita delle emissioni di gas serra è ancora in aumento.

Andamento emissioni CO2 dal 1990 al 2021 - Fonte: ourworldindata.org
Andamento emissioni CO2 dal 1990 al 2021 - Fonte: ourworldindata.org

Non mi sento quindi di condividere a pieno l'ottimismo dell'autore. Ma in un mondo che ci racconta continuamente di notizie negative e catastrofiche, come le alluvioni, gli incendi e le ondate di calore, è giusto anche celebrare i piccoli successi che sono stati raggiunti. Credo che dipingere un quadro troppo negativo della situazione possa avere un effetto controproducente. Se la gente pensa che non ci sia nulla che possa fare per risolvere il problema, è probabile che non farà nulla. Invece, se la gente pensa che esistano delle soluzioni, è più probabile che si impegni per aiutare a risolvere il problema.

E tu che ne pensi? Credi che i progressi fatti negli ultimi anni siano sufficienti per risolvere il problema del cambiamento climatico? O pensi che sia troppo tardi per fare qualcosa?


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.