La prossima generazione di videogiochi sfiorerà il fotorealismo

La prossima generazione di videogiochi sfiorerà il fotorealismo

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Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

La settimana passata si sono conclusi gli "Oscar dei videogiochi": i The Game Awards 2021 (TGA).

Oltre alla classica premiazione dei giochi più meritevoli dell'anno, i TGA hanno anche fatto da palco per la presentazione dei trailer delle prossime uscite videoludiche.

E tra i vari trailer che sono stati mostrati ce ne è stato uno che mi ha colpito particolarmente: quello di The Matrix Awakens.

The Matrix Awakens

Guardando il trailer mi sono trovato più volte con il cervello a chiedermi se ciò che gli occhi vedevano era reale o un modello 3D.

Sono letteralmente rimasto a bocca aperta.

Nel cinema il livello di fotorealismo degli effetti speciali ha già da tempo raggiunto livelli maestosi. Ma un conto è poter calcolare gli effetti speciali a priori, un conto è calcolare gli effetti speciali in real-time.

Se un singolo frame del film Avatar può impiegare anche diverse ore per essere renderizzato, in un videogioco il mondo di gioco viene disegnato dalle 30 alle 60 volte al secondo per cui ogni effetto deve essere calcolato in un trentesimo o in un sessantesimo di secondo.

Inoltre c'è da considerare che la demo gira su Xbox Series X e PlayStation 5 che, per quanto siano le console più potenti presenti sul mercato, sono pur sempre sistemi dal costo di circa 500€ che montano hardware "vecchio" di un anno. Non oso nemmeno immaginare cosa si potrà fare tra qualche anno con macchine ancora più potenti.

Certo, la grafica non è tutto. In un videogioco la parola gioco è ancora fondamentale. Puoi avere il fotorealismo che vuoi ma se poi il gioco non è divertente il videogioco è una schifezza. E sul fare giochi divertenti con hardware poco spinto Nintendo è una maestra.

Però questo trailer ha dimostrato che, a parer mio, nel giro di qualche anno non sapremo più riconoscere il mondo virtuale da quello reale (qualcuno ha parlato di metaverso?).

E per concludere ti lascio direttamente una citazione da Matrix:

Che vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. -Morpheus

E tu che ne pensi? Sei rimasto colpito dal livello di dettaglio raggiunto dal mondo videoludico?


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.

Se sei curioso qui trovi i dettagli tecnici su realizzazione del trailer.