Due parole sulle VPN

Due parole sulle VPN

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Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

Se navighi su Internet ti sarà sicuramente capitato di sentire parlare di VPN almeno una volta. C'è un famoso provider di VPN che negli ultimi anni ha investito moltissimo in pubblicità online. Che sia all'interno di un video su YouTube o durante l'ascolto di un podcast, la probabilità di non aver mai sentito la pubblicità di questo provider di VPN è praticamente nulla.

Ma che cosa è una VPN? In pochissime parole, senza entrare nei tecnicismi, si tratta di un software che permette di stabilire un canale di comunicazione sicuro e crittografato per trasmettere dei dati in rete. In questo modo eventuali malintenzionati che si trovano sulla stessa rete non sono in grado di intercettare la navigazione.

Il caso d'uso tipico che si trova nei manuali di informatica è quello in cui un dipendente di un'azienda si trova a dover accedere a file aziendali riservati fuori dalla propria sede. E per farlo si connette alla rete aziendale tramite una VPN. In questo modo il lavoratore può accedere ai file aziendali come se si trovasse fisicamente in ufficio.

Se però si parla di VPN nel contesto di un utente comune, le cose cambiano. Il vantaggio principale di una VPN per un utente comune è quello di poter aggirare i blocchi geografici. Ad esempio, se ci si trova in un paese in cui Netflix non è disponibile, una VPN può aggirare il blocco geografico e permettere di accedere al servizio. O viceversa se un contenuto è disponibile solo in una determinata nazione, con una VPN si può far apparire come connessi da quella nazione godendosi il contenuto altrimenti bloccato.

La pubblicità però non si ferma qui. Secondo lo slogan della pubblicità di questo provider la VPN è lo strumento perfetto per migliorare la propria sicurezza online proteggendosi da malware, cyber criminali e tracking online.

E io su questa affermazione mi sento di voler fare due puntualizzazioni.

La prima osservazione è che navigare senza VPN non è insicuro come lo raccontano. Agli albori di Internet il concetto di sicurezza era completamente assente e tutto il traffico era perfettamente "in chiaro" e quindi leggibile da chiunque. Oggi invece la situazione è molto migliorata. I browser moderni sono perfettamente in grado di riconoscere i siti web non sicuri e di bloccare l'accesso. E i siti web che trattano dati sensibili sono obbligati a utilizzare il protocollo HTTPS che garantisce una connessione sicura e crittografata. Inoltre anche il traffico DNS (ovvero il servizio di traduzione di un nome di dominio in un indirizzo IP) è ormai crittografato e non più leggibile da terzi.

La seconda osservazione è che una VPN non protegge da malware e cyber criminali. Una VPN non è un antivirus e non è in grado di proteggere da malware. Se si naviga su un sito web infetto, una VPN non può fare nulla per proteggere il proprio computer. E se si riceve una mail di phishing, una VPN non può fare nulla per proteggere i propri dati. Una VPN protegge solo la comunicazione tra il proprio computer e il sito web a cui si è connessi. E anche sulla protezione della privacy bisogna fare attenzione. Con una VPN si sta affidando tutto il proprio traffico a un singolo fornitore di servizi. E non è sempre detto che il fornitore di servizi VPN sia più affidabile di un provider di servizi Internet. Potrebbe infatti essere che il fornitore di servizi VPN registri tutto il traffico e lo rivenda a terzi.

Con questo non voglio dire che una VPN sia inutile ma che bisogna fare attenzione a non cadere nella trappola della pubblicità. Sicuramente una VPN può aggiungere un ulteriore strato di sicurezza e permettere di nascondere il proprio indirizzo IP, ma non è che navigare senza VPN sia un suicidio. La sicurezza online è un argomento molto complesso e non si può pensare di essere totalmente protetti attraverso un semplice software.

E tu che ne pensi? Sei un utilizzatore di VPN? E se sì, per quali motivi la utilizzi?


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output
Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.