Voyager 1 è una sonda spaziale lanciata dalla NASA nel 1977. È la sonda spaziale più lontana dalla Terra e il primo oggetto umano a entrare nello spazio interstellare.
Dopo quasi 50 anni di viaggio nello spazio però la sonda ha iniziato a riscontrare alcuni problemi tecnici che hanno causato l'interruzione della comunicazione dei dati con la Terra. In particolare dal 14 Novembre 2023, al posto dei dati di telemetria, Voyager 1 ha iniziato ad inviare pattern di sequenze binarie casuali.
La distanza di circa 22 ore luce (corrispondenti a circa 24 miliardi di km) dalla Terra ha reso particolarmente difficile individuare il problema. Nonostante ciò, gli ingegneri della NASA sono riusciti a determinare il problema all'interno di una cella di memoria mal funzionante all'interno del modulo Flight Data Subsystem (FDS). Il motivo di tale guasto non è stato determinato: potrebbe essere stato tanto un raggio cosmico quanto il semplice invecchiamento dell'hardware.
In ogni caso, una volta individuato il problema, il team di Voyager 1 ha lavorato per cercare di risolverlo a distanza. Ma mentre le sonde più moderne dispongono di una copia identica dell'hardware e del software a disposizione del team di sviluppo per simulare le riparazioni, Voyager 1 non ha questa possibilità a causa della sua età. Ciò ha reso il processo di risoluzione del problema particolarmente complesso e lungo visto che non esistono margini di errore. Eppure, dopo quasi cinque mesi di lavoro, gli ingegneri sono riusciti a inviare una patch al codice sorgente della sonda per risolvere il problema e ripristinare (almeno parzialmente) la comunicazione con la Terra.
Trovo incredibile come, nonostante le enormi difficoltà tecniche e l'enorme distanza, gli ingegneri della NASA siano riusciti a risolvere il problema e a ripristinare la comunicazione con Voyager 1. Non posso fare a meno di pensare a l'ansia e la tensione che deve aver provato il team di Voyager nei quasi 2 giorni necessari all'invio della patch (22 ore) e alla ricezione della conferma di successo (altre 22 ore). Inoltre, da ingegnere, ammiro la lungimiranza, la cura e la robustezza con cui è stato progettato il sistema di Voyager 1, che ha permesso di risolvere il problema a distanza e di mantenere la sonda operativa per così tanto tempo.
E tu che ne pensi? Avresti mai pensato che fosse possibile riparare una sonda spaziale situata a 22 ore luce di distanza dalla Terra?