Google vuole ottimizzare i semafori per ridurre il traffico

Google vuole ottimizzare i semafori per ridurre il traffico

input-output
Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

Nel tuo tragitto quotidiano casa-lavoro ti capita di incontrare semafori? Hai mai pensato a quanto tempo passi nell'arco di un'intera vita ad aspettare che il semaforo diventi verde? Hai mai pensato che il traffico potrebbe essere più scorrevole se i semafori fossero sincronizzati tra loro? Google ha pensato e ha sviluppato un algoritmo che permette di ottimizzare il traffico cittadino.

Tramite l'app Google Maps, l'azienda di Mountain View ha raccolto dati su milioni di semafori in tutto il mondo. Questi dati sono stati utilizzati per addestrare un modello di machine learning che è in grado di analizzare i dati di traffico e suggerire modifiche ai tempi dei semafori per ridurre il traffico. A volte l'algoritmo ha suggerito di aumentare di due secondi il tempo tra il verde di un semaforo e il verde del semaforo successivo, permettendo così a più veicoli di passare senza fermarsi. Altre volte invece ha suggerito di cambiare il tempo di verde in base al giorno della settimana o all'ora del giorno. Naturalmente il tutto tenendo sempre a mente che non è possibile applicare modifiche che potrebbero essere pericolose per i pedoni.

Nessuno stravolgimento del traffico quindi, ma tutti piccoli cambiamenti che possono essere facilmente applicati da chi si occupa di andare a configurare i semafori. Soprattutto visto che i semafori non sono esattamente il prodotto tecnologico più innovativo del pianeta. Infatti, la maggior parte dei semafori sono ancora controllati da un timer che viene regolato manualmente recandosi nella cabina lungo la strada. Solo i semafori più recenti sono controllati da un computer che può essere programmato da remoto.

Avere meno traffico non vuol dire solo meno tempo perso in coda ma anche meno stress e meno inquinamento. I primi dati raccolti su 70 incroci sparsi in 12 città, indicano una riduzione del 30% del numero di fermate ai semafori e una riduzione del 10% delle emissioni di gas serra.

Trovo che questa sia un utilizzo affascinante della mole di dati che Google ha a disposizione (tra l'altro un utente di Google varrà più o meno di 10€ al mese?). Inoltre, è un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per migliorare la qualità della vita dei cittadini e di come, nonostante sembri che il mondo sia anche fin troppo pieno di tecnologia, ci siano ancora molti ambiti in cui l'informatica può essere applicata per migliorare la nostra vita. Certo, in un mondo ideale l'utilizzo dell'auto privata dovrebbe essere ridotto al minimo per cui anche la necessità di regolare il traffico sarebbe molto minore. Ma nel frattempo, possiamo sfruttare questi dati per ridurre l'impatto negativo che l'uso dell'auto ha sull'ambiente.

E tu che ne pensi? Avresti mai pensato che Google Maps potesse essere usato per ottimizzare i semafori e ridurre il traffico?


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.