Lavoro da casa != sorveglianza

Lavoro da casa != sorveglianza

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Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

La pandemia di Covid-19 ha reso comune ciò che fino a qualche anno fa era appannaggio esclusivo di poche fortunate categorie di lavoratori: il lavoro da casa (o WFH: work from home).

La possibilità di lavorare da casa però implica un atto di fiducia da parte dei datori di lavoro nei confronti dei dipendenti. Non potendo più esserci il “cane da guardia” che si aggira tra le scrivanie dei lavoratori come fare per controllare che i dipendenti stiano effettivamente lavorando?

A questo scopo sono nati dei software di controllo come “Remote Desk” che permettono di sorvegliare il dipendente catturando continuamente screenshot di ciò che ha sullo schermo, registrando ogni sito web consultato ed ogni tasto digitato con la tastiera. Già questo livello di controllo è preoccupante ma questi software si spingono ancora più in là con funzioni come:

  • il controllo della stanza: la scrivania è in ordine? C’è troppo buio? Ci sono oggetti proibiti?
  • il controllo della persona: ci sono altre persone in stanza? Il dipendente mangia davanti al pc? Sta al telefono?

Recentemente ho letto 1984 di Orwell e devo dire che questo software mi ha ricordato in tutto e per tutto i “teleschermi” con i quali il Grande Fratello è in grado di controllare la popolazione.

Personalmente credo che il lavoro da casa non sia adatto a tutte le aziende. Il rapporto di fiducia tra datore di lavoro e lavoratore è un requisito necessario, se devo essere controllato come un pericoloso delinquente preferisco tornare a lavorare dall’ufficio.

https://www.remotedesk.com


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.