Booktok e il fenomeno dei fastbooks

Booktok e il fenomeno dei fastbooks

input-output
Ciao! Benvenuta/o su Input/Output: la blogletter settimanale in cui ogni martedì commento la notizia che mi ha più colpito del mondo tech.

Fast fashion, fast food, fast life. La nostra vita è sempre più veloce e di conseguenza la nostra attenzione è sempre più contesa da mille stimoli. Sembra che non ci sia più tempo per nulla, tantomeno per un media "lento" come i libri che richiedono massicce quantità di tempo e di concentrazione.

Ma anche il mondo dei libri potrebbe non essere del tutto immune al processo di accelerazione della nostra vita. Recentemente infatti, su TikTok, è nato un fenomeno chiamato "booktok" che ha portato a una vera e propria esplosione di interesse per la lettura tra i giovani. I cosiddetti "booktokers" condividono recensioni, consigli e reazioni relativi alle loro letture creando una comunità di appassionati di libri molto attiva e coinvolgente.

Questa improvvisa esplosione di entusiasmo ha portato a un aumento delle vendite di libri contribuendo a far emergere nuovi autori e nuove tendenze letterarie. Ma come ogni medaglia ha il suo rovescio, questo successo ha anche portato alla nascita del fenomeno dei "fastbooks".

Con fastbooks si indica la tendenza a produrre e consumare libri in modo rapido e superficiale in maniera analoga agli indumenti fast-fashion del mondo della moda. Questo fenomeno è favorito dal capitalismo, che incentiva il consumismo dell’eccesso e la gratificazione istantanea, e dai social media, che generano hype e impongono modelli di produzione non sostenibili.

I primi risultati di questa tendenza si vedono già: i romanzi sono sempre più brevi, con trame semplici e prevedibili, e vengono pubblicati a ritmo serrato per sfruttare l'effetto hype. Tutto ciò porta a una saturazione del mercato e a una diminuzione della qualità complessiva delle opere letterarie.

Un esempio? L'attesissimo romanzo Fourth Wing, uscito appena 6 mesi dopo Iron Flame di Rebecca Yarros, è funestato da una quantità di refusi, errori grammaticali, conteggi errati di pagine ed errori di stampa.

Ad aggravare ulteriormente la situazione si aggiunge il fatto che Amazon si stia riempiendo di libri scritti con le intelligenze artificiali i cui contenuti, stando alle recensioni dei lettori, sono spesso scadenti e ripetitivi. In pratica, il fenomeno dei fastbooks si traduce in una perdita di qualità, originalità e valore letterario dei romanzi, che diventano prodotti standardizzati, ripetitivi e usa e getta.

Ma c'è anche chi si oppone a questa tendenza. Alcuni creatori di contenuti promuovono una pratica di lettura slow e consapevole, che privilegia la qualità alla quantità e cerca di fruire dei libri in modo più sostenibile. Ad esempio, frequentando le biblioteche, acquistando libri di seconda mano, o rimandando gli acquisti per combattere l'urgenza che ci pervade sul momento, comprendendo se il desiderio di possedere quel particolare articolo perdura nel tempo.

E tu che ne pensi? Hai notato un cambiamento nella qualità dei libri che leggi?


Grazie per aver letto questo articolo della rubrica Input/Output. Ad ogni input, tipicamente, corrisponde un output. E solo esponendosi ad input diversi si possono tirare fuori idee non convenzionali. Proprio per questo ogni martedì prendo in input una curiosità legata al mondo tecnologico per ragionare su nuove idee da tirare fuori in output.

Fonte